Sono trascorsi quasi due mesi dall’inizio dell’anno scolastico e la situazione relativa alle assunzioni a tempo indeterminato dei docenti di religione cattolica in Lombardia resta fortemente irrisolta. Nonostante le procedure dovessero avviarsi entro il 1° settembre, in numerose scuole «la stipula del contratto non è ancora completata», riferiscono fonti sindacali.
Secondo FENSIR e SAIR, la regione è la unica dove, a fronte del decreto ministeriale che prevedeva un contingente significativo per l’anno scolastico 2025/26, mancano ancora atti operativi chiari:
- Il decreto DM 144/2025 avrebbe previsto oltre 6.000 immissioni in ruolo a livello nazionale per docenti di religione, sul totale di circa 8.050 posti vacanti.
- In Lombardia, con il decreto Decreto USR Lombardia n. 1847/2025 del 27 agosto 2025, erano previste 488 assunzioni per infanzia e primaria e 445 per la secondaria — a cui si aggiungevano ulteriori 165 + 150 posti (totale 315) rispetto al contingente originario.
- Tuttavia, FENSIR denuncia che «la Lombardia è rimasta l’unica regione in cui questi numeri non sono stati recepiti in un decreto operativo solo il 29 agosto».
- A ciò si aggiungono gravissime anomalie nelle graduatorie: punteggi attribuiti o decurtati erroneamente, divisione illegittima in sezioni infanzia/primaria e secondaria contraria alla normativa vigente.
In questo contesto, il sindacato SAIR segnala che «alcune scuole non hanno stipulato nemmeno i contratti a tempo determinato nelle more dell’assegnazione della sede di utilizzo», e diversi docenti sono rimasti senza stipendio. Con le procedure ferme, si teme che molti possano vedere il primo pagamento solo nel 2026.
«È inaccettabile che proprio la Lombardia, regione spesso considerata simbolo di efficienza, abbia fallito clamorosamente nella gestione di questa procedura», dichiara il segretario generale della FENSIR, Giuseppe Favilla.
«Siamo stati costretti a intervenire formalmente, diffidando l’USR per tutelare i nostri iscritti e spesso siamo intervenuti con le segreterie scolastiche», afferma la segretaria nazionale del SAIR, Mariangela Mapelli.
I sindacati sottolineano che le indicazioni fornite alle segreterie scolastiche e ai dirigenti, anche dalla FENSIR e SAIR, non sono state supportate da circolari chiare e tempestive da parte del Ministero dell’Istruzione e del Merito o dell’Ufficio Scolastico Regionale per la Lombardia (USR). In assenza di linee guida univoche, si moltiplicano interpretazioni diverse — spesso arbitrarie — che bloccano i contratti.
«Interpretazioni arbitrarie, mancanza di comunicazioni puntuali e incertezze nei calcoli stanno mettendo in luce un sistema che necessita di maggiore formazione e coordinamento», afferma Mapelli.
«Non vorremmo arrivare ad agire nei confronti dei dirigenti scolastici per comportamento anticontrattuale», aggiunge Favilla. «Il controllo finale sui contratti è comunque effettuato dalla RTS competente, che verificherà eventuali differenze di pochi euro mensili e indicherà gli importi corretti.»
Sul piano economico i sindacati ricordano che per i docenti di religione immessi in ruolo è previsto — come indicato nei comunicati — un assegno ad personam non riassorbibile, in virtù dell’articolo 1-ter della Legge 27/2006, che permette di conservare il netto percepito in qualità di incaricato annuale.
In assenza di correzioni rapide, il sindacato Fensir SAIR annuncia possibili azioni di tutela nei confronti delle istituzioni scolastiche e delle stesse segreterie a tutela dei propri iscritti.

